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BERRETTINI INCONTENIBILE A GSTAAD, VINCE SINGOLARE E DOPPIO

Il 29 luglio rimarrà per Matteo Berrettini una data da ricordare. Non certo l’unica della sua carriera, appena iniziata ad alto livello, ma da segnare come quella della svolta. Nell’Atp 250 di Gstaad il 22enne romano ha conquistato il titolo di singolare e quello di doppio. Entrambi i primi del suo giovane percorso nel massimo circuito. Partito come numero 84 della classifica mondiale, Matteo ha guadagnato in un sol boccone 30 posizioni, sfiorando nella nuova graduatoria la top 50 Atp (54). In un’ora e 45 minuti ha piegato l’esperto spagnolo Roberto Bautista Agut, numero 2 del tabellone, con il punteggio di 7-6 6-4. Terzo successo Atp per gli azzurri in due settimane e quinto della stagione, due a nome Fognini e due a nome Cecchinato. Una rassegna vinta trionfalmente da Matteo Berrettini che non ha perso il servizio nell’arco dell’intera settimana e nemmeno un set. Proprio i turni alla battuta e il diritto sono state le sue armi letali. In finale importante il successo nel tie-break, dopo aver incassato un doppio fallo sul set point per il suo rivale, arrivato per 11 punti a 9. Nella seconda frazione, dopo diverse palle break non concretizzate, è stato il 10° gioco quello della svolta. Berrettini a segno al primo match point con un gran diritto che ha quasi strappato di mano la racchetta a Bautista Agut: “Incredibile – ha detto a caldo – credo di aver giocato questa settimana il mio miglior tennis di sempre. Dedico questo titolo alla mia famiglia, che ha creduto in me fin da quando ero ragazzino. Mi hanno accompagnato ovunque, anche in posti molto meno belli di questo. Sono molto orgoglioso di loro”. Un saluto anche al box, composto nell’occasione dalla fidanzata Lavinia e dall’amico Marco Gulisano: “Mi hanno sostenuto e incitato per tutta la settimana. E’ una gioia anche per loro”. Pensiero poi al suo coach, che l’ha plasmato e portato a questi traguardi, il mancino romano Vincenzo Santopadre, non presente a Gstaad: “Vincenzo è per me un secondo padre – ha detto sorridendo Matteo – trascorro più tempo con lui che con la mia famiglia. Ottimo anche il rapporto con la Federazione e con il Centro di Tirrenia, dove spesso mi alleno. E’ un piacere avere al mio fianco sia Vincenzo che Umberto Rianna. Lavoriamo tutti i giorni sul mio tennis con l’obiettivo di renderlo sempre più aggressivo. Non sono il tipo che ama scambiare troppo, quindi devo provare a chiudere il punto il più in fretta possibile. Questa vittoria è la più importante fino ad ora, anche più del 3° turno al Roland Garros e del tabellone principale a Wimbledon, con successo in primo turno, ma deve essere un punto di partenza. So che devo lavorare e migliorare ancora molto”.
Matteo Berrettini ha scritto il proprio nome nell’albo d’oro del torneo un anno dopo Fabio Fognini, quasi a voler dire che potrebbe essere proprio lui a raccoglierne, tra qualche stagione e Marco Cecchinato permettendo, il testimone di numero 1 italiano. Ma se sono questi i problemi ed i dubbi, ben vengano.
Intanto, per non farsi mancare nulla, Matteo ha conquistato a Gstaad anche il doppio in tandem con Daniele Bracciali, per 7-6 7-6 su Molchanov – Zelenay.

di Roberto Bertellino

 

 

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