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A HOUSTON KYRGIOS PROTESTA, PRENDE UN PENALTY POINT E IL MATCH VA VERSO OPELKA

Opelka ha sconfitto 6-3 7-5 Nick Kyrgios in un match in cui ha piazzato 18 ace su 47 punti giocati al servizio. Era una delle due semifinali del 250 ATP di Houston. A fare notizia è ancora una volta una protesta di Kyrgios che perde un punto sul 5-5 30-15 e si lamenta con l’arbitro: è convinto che la palla di Opelka sia lunga, si aspettava un’interruzione del gioco. Ma né giudice di linea, né giudice di sedia lo accontentano. Non c’è nemmeno il VAR. La protesta continua, sul 30-40 viene sanzionato con un punto di penalità che gli costa il break e di fatto la partita.
Di fronte, Opelka avrà Isner, campione dell’edizione 2013 dell’unico torneo ATP su terra rossa negli Stati Uniti, e già finalista nel 2012. Il 36enne ha battuto il detentore del titolo, il cileno Cristian Garin, 4-6 6-3 6-4. Anche stavolta, non sono mancati i moment di tensione. Nel secondo game del secondo set, alla quinta palla break per Isner, a Garin chiamano un fallo di piede sulla seconda di servizio. Il doppio fallo così maturato regala allo statunitense il break, ma il cileno non ci sta. Discute a lungo con il giudice di sedia, poi con il supervisor, ma invano. Da quel momento, Isner prende il controllo del match, che ha chiuso con l’ace numero 65 del torneo: un record per una singola edizione dell’ATP di Houston.
In finale, prevedere almeno un tiebreak è fin troppo facile. Sono finiti così tutti gli ultimi dodici set che hanno giocato. A Dallas, in semifinale, ne hanno giocato uno storico, durato 46 punti: il più lungo di sempre nella storia dell’ATP Tour. L’ha vinto 24-22 Opelka, in vantaggio 4-1 nel bilancio degli scontri diretti. “Reilly è un grande giocatore – ha detto Isner -. Naturalmente i nostri match sono molto tirati, equilibrati, visto che entrambi abbiamo un servizio forte. Siamo buoni amici, mi ricorda me stesso, ma più giovane e con molti più capelli”.

di redazione