ALCARAZ CONQUISTA MADRID. NON CI SARA A ROMA

In tre giorni Carlos Alcaraz Garfia si è concesso il lusso di battere in sequenza il n° 4 del mondo e icona del tennis spagnolo, Rafael Nadal, poi il n° 1 del ranking Novak Djokovic che ne ha riconosciuto i meriti, quindi il n° 3 della classifica ATP, Alexander Zverev, campione uscente a Madrid e già vincitore del 1000 iberico nel 2018. Lo ha fatto con la naturalezza dei fenomeni, che rendono semplici le cose difficili, e con il sorriso di un appena diciannovenne che ha dimostrato maturità da veterano e colpi da prossimo n° 1 del mondo. Un predestinato “speciale” che non solo ha dato ragione a chi lo vedeva protagonista assoluto due stagioni fa ma che ha bruciato le tappe crescendo a dismisura giorno dopo giorno. Ieri ha vinto il suo secondo torneo Masters 1000, dopo quello di Miami e il 500 di Barcellona. Sono 5 i trofei conquistati su altrettante finali. Ieri contro Zverev, che conduceva 2-0 nei precedenti, ha gestito da consumato attore il primo set, cogliendo il break nel sesto gioco chiudendolo 6-3 in 31 minuti. Solo tre i punti concessi nei suoi turni di servizio, tanta potenza e la capacità di alternare alla stessa palle delicate e di classe assoluta. Zverev, che aveva terminato in nottata la semifinale contro Tsitsipas, non è sembrato al meglio della condizione ma questo nulla toglie alla prestazione sontuosa del murciano. Nel secondo set il primo break per Carlos è giunto al terzo gioco, lasciando a 0 il tedesco e con tanto di smorzata conclusiva. Il secondo, invece, nel quinto game, con tanto di due errori gratuiti di Zverev che ha ceduto la battuta dal 40-15: 4-1 Alcaraz, sempre più vicino al traguardo, sotto lo sguardo compiaciuto del suo mentore, Juan Carlos Ferrero e della famiglia. Tre match point consecutivi per Alcaraz, con Zverev ormai scorato e a testa bassa. Reazione d’orgoglio per il 40-40, poi doppio fallo e quarto match point. Altro doppio fallo e trionfo di Alcaraz, sul 6-3 6-1. Oggi salirà al 6° posto del ranking mondiale e costringerà sempre più chi lo precede ad alzare, se possibile, il livello. Il suo è già stratosferico: “In questo momento – ha detto il battuto in premiazione complimentandosi con Carlitos – sei il miglior giocatore del mondo”. Così il più giovane campione nella storia del torneo: “Una rassegna speciale per me. Vincere è stato un sogno. Ringrazio il mio staff e l’enorme lavoro fatto con Juan Carlos. Un grande abbraccio alla gente di Madrid per l’atmosfera che ha saputo creare”. Il campione iberico ha poi detto che non sarà al via a Roma e che si ripresenterà a Parigi. Una decisione saggia in prospettiva proprio pensando al Roland Garros che purtroppo priverà i tifosi italiani di una presenza ormai importantissima nel panorama del tennis mondiale.

di redazione