GIANNI OCLEPPO PARLA DI ATP FINALS E DI WIMBLEDON SENZA PUNTI ATP E WTA

Sembra ieri che l’ultimo applauso del pubblico del PalaAlpitour di Torino decretava il giusto omaggio al “maestro” 2021 delle Nitto ATP Finals, il tedesco Alexander Zverev, per la seconda volta in carriera a segno nel torneo più importante di fine stagione del circuito internazionale maschile. Tra sei mesi Torino ospiterà per la seconda volta nella sua storia le “Finals”, che proseguiranno ad avere lo stesso teatro nei tre anni successivi, fino al 2025. Iniziamo la marcia di avvicinamento al grande evento con Gianni Ocleppo, presidente del Comitato d’Onore ed ex grande del tennis azzurro, dall’alto della sua classifica di numero 30 del mondo e nazionale di Coppa Davis, manifestazione nella quale diede il meglio a Telford contro la Gran Bretagna tanto da essere ancora ricordato come l’eroe di quella sfida: “Le ATP Finals di Torino, organizzate per la prima volta nel 2021 a Torino – esordisce Ocleppo – sono un’occasione importantissima per il nostro sport e per la sua visibilità mondiale, abbinata alla grande risonanza anche sotto il profilo turistico che naturalmente ricade sulla città e sul territorio che le ospita. Nel 2021, con tutte le incognite del caso legate alla pandemia e alle restrizioni che ne sono derivate, ritengo siano state un successo e abbiano fatto intravedere l’enorme potenziale di cui dispongono. Quest’anno, confidando in un’edizione “normale”, saliranno ancor più di livello ed avranno ancora più risonanza in tutto il mondo. Ci sono degli aspetti perfettibili sui quali gli organizzatori, FIT in primis, stanno lavorando fin dai giorni successivi alla conclusione della “prima”. Credo che i biglietti andranno a ruba e che in città e al palazzo di gara arriveranno molti più stranieri rispetto a quelli dello scorso anno con tutti i benefici che ne deriveranno in termini di ricaduta per l’intero indotto legato all’evento. Lo scorso anno, ripeto, il lavoro è stato molto difficile e delicato con tutte le incertezze che sono state la quotidianità fino all’ultimo minuto”. Alle ATP Finals parteciperanno i migliori otto giocatori del mondo, secondo la “Race to Turin” e le migliori coppie. C’è il rischio di non vedere italiani in gioco, a differenza di quanto accaduto lo scorso anno con Berrettini e Sinner che lo ha sostituito dopo l’infortunio. Cosa pensa al riguardo?: “Al momento il quadro è più complicato perché gli azzurri hanno convissuto nella prima parte di stagione con molti infortuni e conseguenti stop, vedi proprio i top player prima citati. Nella “Race” attualmente Berrettini è al 17° posto, mentre Sinner è al 12°. Il tennista romano è rientrato ed ha subito fatto vedere di che tempra è fatto, vincendo a Stoccarda. Dovrà far bene nei tornei americani di preparazione agli US Open e nell’ultimo Slam di stagione, nonché nei tornei dell’ultima parte dell’anno. Se sarà sorretto da una buona condizione fisica potrebbe rientrare nel lotto. Così Sinner che la prossima settimana tornerà nel circuito in ottica Wimbledon. Non dimentichiamo che potrebbero qualificarsi in doppio Fognini e Bolelli, ad oggi ottavi nella classifica di specialità. Anche in questo caso il ligure è al palo per un infortunio. La speranza è che possa presto ripartire e accumulare punti in tandem con Bolelli. Potenzialmente, e l’hanno dimostrato più volte in carriera, sono un binomio da Finals”. Come mai tanti stop forzati nel circuito?: “Ci sono sempre stati ma ora sono più visibili avendo molti più italiani in top 100. Fondamentale è però programmare bene la stagione, concentrando la pianificazione sulla necessità di arrivare al top nei tornei che contano, magari tralasciando qualche Challenger e rassegne meno importanti”. Parliamo del nuovo piano, promosso in fase 1, dell’ATP. Cosa rappresenta?: “Ritengo sia stata un’ottima cosa per il bene del tennis e lo sguardo verso il futuro. Andrea Gaudenzi è l’uomo giusto al posto giusto e affermo che sia il miglior presidente che l’ATP avrebbe potuto avere. Ha lavorato molto in questi due anni nei quali è capitato di tutto, dal fuoco in Australia due stagioni fa alla pandemia e ora alla guerra. Ha ricevuto anche critiche, a volte costruttive, in altre occasioni meno. Fa parte del gioco e non si può pretendere di avere il consenso assoluto. Le federazioni, su tutte quella italiana e francese presieduta da Gilles Moretton, altro personaggio ed ex giocatore che sta lavorando molto bene, hanno subito condiviso il piano che proietta il nostro sport verso una dimensione più moderna. Ottima l’estensione dei Masters 1000 alla durata di 12 giorni già nel 2023 con Roma in primo piano e poi gli altri nel 2025”.
Wimbledon senza punti ATP E WTA, cosa significa?: “Il torneo ovviamente mantiene il suo fascino ma gli organizzatori hanno preso la decisione di non ammettere i giocatori russi e bielorussi. L’hanno fatto di propria sponte e senza aprire un dialogo con tutti gli interessati. Non è la prima volta che succede, vedi la scelta più volte attuata di mettere le teste di serie senza rispettare la classifica in corso. In un momento così delicato sarebbe stato giusto interloquire prima di tutto con le massime associazioni del tennis. Manca ancora qualche giorno al via ma non penso cambieranno idea le parti. E’ un peccato perchè i giocatori scendono in campo per i punti ATP e logicamente per i riscontri economici legati all’evento. Bisognerà anche vedere con quale spirito si misureranno i protagonisti, cioè sarà rassegna vera o esibizione di lusso?”.

di Roberto Bertellino