BERRETTINI: “SONO INCREDULO DOPO QUELLO CHE HO FATTO”
Gioia, commozione, anche un po’ d’incredulità nelle parole pronunciate a caldo dopo la vittoria bis al Queen’s di Londra contro il serbo Krajnovic: “Non so cosa dire – ha esordito candidamente il romano – sono tante e forse troppe le emozioni che sto vivendo in questo momento. L’ultima cosa che pensavo di poter fare era rientrare dopo un infortunio, l’operazione (la prima della vita ndr.) e centrare due tornei di fila come Stoccarda e questo. Mi viene da piangere, ringrazio come più volte fatto il mio team, la mia famiglia, elementi fondamentali senza i quali non sarei riuscito a compiere le recenti imprese”. In tribuna ieri anche il padre Luca: “Ci siamo sentiti nelle fasi avanzate del torneo, dopo la semifinale, e mi ha chiesto se doveva venire per la finale. Non ho avuto dubbi nel rispondergli sì”. L’abbraccio più forte e più lungo, al termine, è andato proprio a lui: “Difendere il titolo in uno dei tornei più prestigiosi al mondo – ha proseguito Matteo – non era affatto facile. E’ una rassegna che trasuda storia e quando leggi i nomi dei suoi vincitori ti vengono i brividi. Sapere di aver alzato questo trofeo per due volte mi fa venire la pelle d’oca. Il circolo è bellissimo, anche se io regolarmente mi perdo nelle sue pieghe. Il pubblico mi ha seguito con calore fin dal primo match dello scorso anno e devo dire che ormai tra noi c’è un grande feeling. Come quello che ho con questa superficie. Lo dicono i numeri e le sensazioni che provo quando mi metto in discussione sull’erba. Noi italiani siamo soliti lamentarci e quando ho ripreso dopo l’operazione alla mano ho detto al mio team che sarebbe stata dura. Invece è andata come avete visto. Direi che in questo caso bisogna mettere le lamentele da parte”. Incredulo anche il coach di Matteo, Vincenzo Santopadre: “Sono andato ad abbracciarlo – ha detto il n° 1 azzurro – e mi ha chiesto cosa avessi fatto. Non ci possiamo credere. Se l’ho fatto però è perché potevo ed evidentemente sono riuscito durante il periodo di pausa forzata a scavarmi dentro, ancora una volta. E’ una soddisfazione immensa”. Ora gli sguardi si spostano ovviamente verso Wimbledon, che lo scorso anno ha visto Berrettini salire fino alla finale, poi persa contro Djokovic: “Avrò due giorni di riposo – ha concluso l’azzurro – forse tre, spero. Credo che questa sia stata la miglior preparazione possibile per Wimbledon, non ho dubbi. Non considero però il Queen’s una semplice rassegna preliminare al terzo Slam stagionale: è il Queen’s, uno dei tornei più prestigiosi e sono venuto qui per difenderlo. C’è un altro obiettivo da raggiungere tra pochi giorni”.
di redazione