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DANIELE CASSIOLI, CIECO DALLA NASCITA, E IL RACCONTO DEL MATCH ASCOLTATO ALLE FINALS

Commentare una partita di tennis senza poterla vedere, sentendola però come propria dal primo all’ultimo 15. Un’impresa sulla carta impossibile nella quale si è cimentato presso la lounge di Intesa San Paolo Davide Cassioli, atleta paralimpico dello sci nautico e formatore: “È stato bellissimo e un onore partecipare a questa iniziativa, con cui abbiamo capito che le emozioni hanno tanti canali per arrivare alle persone, anche a chi non vede. Sono contento che la mia diversità mi abbia regalato tutto questo, grazie alla sensibilità di Intesa Sanpaolo. Il sogno – ha dichiarato – è che iniziative come queste spingano i bambini e i ragazzi con disabilità a uscire di casa e avvicinarsi allo sport”. Le note con le quali ha portato a compimento una vera e propria “prima” sono state il suono della palla quando colpisce il piatto corde, la reazione del pubblico, gli applausi, i rumori in genere dell’ambiente circostante. Protagonisti in campo Daniil Medvedev e Andrey Rublev.
“L’invito a Daniele Cassioli rientra nella forte sensibilità di Intesa Sanpaolo al tema della disabilità e dell’inclusione. Dal 2018 un gruppo interfunzionale di oltre 70 disability manager supporta le persone del Gruppo con apposite iniziative. Daniele trasmette energia, intelligenza e un modo di affrontare la vita che dovrebbe essere di tutti. E’ il nostro atteggiamento a fare la differenza nell’affrontare e superare i limiti che la stessa ci mette davanti. Coinvolgerlo in questa giornata è stato un modo per comunicare e dare valore all’impegno suo e nostro e diffondere consapevolezza e rispetto verso il mondo della disabilità” ha commentato Patrizia Ordasso Responsabile Affari sindacali e Welfare Intesa Sanpaolo.
“La mia specialità – ha chiuso l’atleta scherzando – è quella di non vedere. Per questo ho dovuto trovare altri canali per vivere cose che chi vede prova semplicemente aprendo gli occhi. Questa possibilità è nata da “Vedere oltre”, uno spazio che ho su Rai 3 nel programma “Anche no” nel quale abbiamo iniziato ad immaginare di raccontare lo sport da parte di chi non vede, per i suoi significati che vanno ben oltre la semplice immagine. La partita ascoltata e commentata è stata intensa con tanti momenti dirimenti. L’energia si sentiva con forza. Poi ci sono stati i tecnicismi e la vicinanza con il campo ti permette di capire come un giocatore si muove, se la palla colpisce il nastro o la rete, come viene fatta una palla corta, un servizio”. La magia dell’ascoltare e sentire.

di Roberto Bertellino