SINNER E LA RIMONTA NON COMPLETATA
Alla fine applausi per Sinner ma non bastano. In sintesi la storia dell’ottavo di finale tra l’ultimo azzurro rimasto in tabellone e Stefanos Tsitsipas. E’ stato il greco a passare il turno, nonostante la reazione d’orgoglio dell’altoatesino che aveva quasi rimesso in piedi la contesa dopo essere stato indietro di due set a zero. Meglio rispetto allo scorso anno ma ancora non basta con avversari di questo calibro. Troppo dispendioso il recupero anche sotto il profilo mentale come si è visto nel quinto set. Sinner pareva averne di più fisicamente parlando ma sono bastati due game di “riposo” per ridare all’ellenico e al suo “clan” nuova linfa. Sinner si è salvato una prima volta dallo 0-40 ma alla seconda situazione analoga è capitolato, subendo il break che Tsitsipas si è portato in tasca fino all’ideale traguardo. Sinner nel complesso ha giocato bene trovando ottime risposte ma non è stato cinico a sufficienza. Basti il numero di palle break convertite, solo 4 su 26 (tantissime quando si ha davanti un giocatore dal servizio efficace come l’ellenico). Match durato 3 ore e 59 minuti, con lo score fissato sul 6-4 6-4 3-6 4-6 6-3. All’altoatesino è mancata la cattiveria quando serviva. Anche nel primo set, non appena recuperato il break di svantaggio, lo ha subito restituito al rivale che non si è lasciato sfuggire l’occasione chiudendo al decimo gioco. Bene, dunque, ma non benissimo perchè anche per lui, come per Berrettini, Musetti (con l’attenuante dell’infiammazione alla spalla) e Sonego non è sbagliato parlare di occasione sfumata. Arrivederci ai prossimi Slam e in Australia al prossimo anno.
di redazione