DJOKOVIC E LE ULTIME CINQUE SETTIMANE

Novak Djokovic ha vinto la sfida con se stesso e con il resto del mondo. Così ha commentato al termine il suo “crollo” nervoso:

Ero pieno di orgoglio e soddisfazione in quel momento. Quando sono andato nel box della mia squadra sono crollato dal punto di vista emotivo e ho pianto, in special modo con mia madre e mio fratello quando li ho abbracciati. Anche perché fino a quel momento non mi ero concesso distrazioni extra tennistiche o anche di altro genere, come problemi fisici; ho voluto evitare che qualcosa disturbasse la mia concentrazione. Rimanere concentrato e prendere le cose giorno dopo giorno per vedere dove sarei potuto arrivare ha richiesto uno sforzo mentale enorme. Due settimane e mezzo fa non ero affatto convinto delle mie chance di vincere questo torneo, soprattutto per via della gamba. Era un gioco di sopravvivenza ogni match. La cosa che mi ha aiutato qui è che tra un match e l’altro c’è un giorno di riposo, quindi più tempo per recuperare mettendo in pratica ogni trattamento utile per farmi scendere in campo nell’incontro successivo e vincere alla fine. L’ho visto (Tsitsipas) giocare, e dominare. Sapevo che sarebbe stata una grande sfida e che dovevo stare saldo. Ed è quanto ho fatto. Penso di aver cominciato molto bene; il primo set è durato poco, 30 o 35 minuti. Nel secondo lui ha giocato meglio e ha avuto le sue possibilità. Ha mancato un set point; io ho tenuto saldi i nervi e ho vinto il secondo e il terzo al tie-break. Alla fine, è stato un grande sollievo poter liberare le emozioni; difficile dire qualcosa in più. È stato un viaggio lungo, e speciale“.

di redazione