BERRETTINI, IL MOMENTO NO CONTINUA. STOP NEI QUARTI A PHOENIX
Matteo Berrettini continua ad essere molto lontano dalla sua miglior veste e anche a Phoenix, nel ricco Challenger di preparazione al secondo Masters 1000 di stagione (Miami) ha ceduto nei quarti contro un avversario sì in crescita ma di levatura media, il russo Shevchenko. Lo ha fatto in tre set reagendo nel secondo ma tornando a commettere troppi errori nel terzo, perso 6-3. La mobilità e la fiducia sono in questo momento i “talloni d’achille” dell’ex numero 6 del mondo.
Matteo si è tenuto in corsa con il servizio: 7 ace (ma 4 doppi falli) ed il 61% di prime in campo con il quale ha ottenuto l’83% dei punti. Maluccio con la seconda di servizio (solo il 39% dei punti vinti) e proprio male con la risposta, sulla prima ma anche sulla seconda di servizio dell’avversario. Nel loro primo confronto il primo offrire una palla-break è proprio Matteo che nel terzo gioco del set d’apertura sotterra in rete lo smash su un recupero disperato del suo avversario: l’azzurro però rimedia con una prima robusta e poi sale 2-1. Nel settimo game, però, Berettini combina un mezzo disastro: la prima non entra e Matteo ci aggiunge un errore di diritto, una volée di rovescio non impossibile in rete, un doppio fallo ed un altro diritto lungo e largo. Ed il break è servito (4-3). Shevchenko conferma il vantaggio (5-3), il romano resta in scia (5-4). Nel decimo gioco il 22enne di Rostov-On-Don manca un set-point, con un doppio fallo offre la chance del contro-break a Berrettini che non ne approfitta, e poi alla seconda opportunità di chiudere il set sigla il 6-4 con una prima robusta.
Nel quarto game del secondo parziale Matteo non sfrutta una palla-break spedendo in rete il rovescio al termine di uno scambio estenuante con Shevchenko che lo costringe a fare il tergicristallo (2-2). E in quello successivo è lui a rischiare tantissimo, costretto ad annullare tre palle-break (le prime due consecutive) ritrovando servizio e diritto proprio al momento giusto (3-2).Nell’ottavo gioco con un diritto sulla linea Berrettini si procura una palla-break e stavolta, al termine di una sfida tra rovesci tagliati, riesce finalmente a togliere per la prima volta nel match la battuta al suo avversario (5-3). E poco dopo a pareggiare il conto. Nella frazione decisiva il russo prova l’allungo sfruttando il break nel terzo game e volando sul 4-1. L’azzurro cerca di non perdere contatto (4-2), nella speranza di un passaggio a vuoto dell’avversario che non arriva: Shevchenko chiude 6-3 al primo match-point con una prima efficace. Con il Master 1000 di Miami alle porte urge correre ai ripari. E capire cosa fare per ritrovare quanto prima una condizione fisica almeno accettabile. Perché orgoglio e coraggio da soli non bastano.
di redazione e sito www.federtennis.it