JESSICA BERTOLDO, DALLE EMOZIONI DI ROMA PER CRESCERE ANCORA
Jessica Bertoldo è tornata ad allenarsi con ancora più vigoria dopo le grandi emozioni romane che l’hanno portata ad entrare nel tabellone di qualificazioni degli Internazionali BNL d’Italia edizione numero 80 della storia. La torinese, classe 1992, è passata attraverso la difficile porta delle prequalificazioni dove è stata sconfitta solo in finale dalla siciliana Dalila Spiteri ma ha comunque guadagnato una wild card per le qualificazioni: “E’ stata una settimana densa di emozioni – dice con l’enfasi tipica di chi ha compiuto un’impresa – che ricorderò per sempre. E pensare che non volevo nemmeno andare a Roma perché le precedenti esperienze, due in singolare e una in doppio, non le avevo vissute bene. Era stata tanta la tensione addosso, così la pressione a causa del palcoscenico importantissimo che ti si presenta. Poi mi sono detta di provare a giocarmela affrontandola come esperienza di ulteriore crescita e con lo spirito giusto. Tutto è andato per il meglio e al di là delle più rosee aspettative. La vittoria in semifinale contro Melania Delai è stata una delle più belle in carriera, sigillata nel tie-break del terzo set. Anche in qualificazione contro la spagnola Bolsova ho giocato bene, pur perdendo, e nel secondo set ho avuto anche la palla del 3-2. Non mi sono sentita fuori luogo”. Prequalificazioni guadagnate passando dagli Open organizzati in alcuni dei più bei circoli dello “stivale”: “Prima ho provato a Cagliari, dove mi sono fermata in semifinale, poi ho raggiunto l’atto decisivo a Carpenedolo, cedendo alla Zantedeschi ma le carte per accedere al pre-draw romano erano due e mi è stato sufficiente”. Un rapporto, quello con il tennis che conta, iniziato tardi dalla torinese, istruttrice di 2° grado e oggi numero 991 WTA: “Da due stagioni ho deciso di provarci veramente, prima le priorità erano altre. Al mattino mi alleno, al Momy Sport Village di Rivalta, per tre ore circa tra tennis e preparazione fisica, al pomeriggio lavoro nell’attività di famiglia. Mi seguono come coach Michele Bruno Franco e come preparatore atletico Massimiliano Coviello. Quando non c’è Michele mi alleno con Yari Intimo. Ho iniziato bene la stagione, partecipando a diversi 15.000 $ ITF e in quello francese di Gones sono arrivata in semifinale partendo dalle qualificazioni. In altri tornei sono riuscita a salire in tabellone e vincere diverse partite”. Ora ci sono le competizioni a squadre, poi altri tornei: “Sto disputando il campionato di serie B1 con il TC Sinalunga. Vesto questi colori da tre stagioni e siamo partite dalla C. Una bella avventura che condivido con le mie compagne di squadra. Dopo farò altri tornei internazionali, 15.000 e 25.000 $ ITF cercando sempre di migliorare”. Sono diversi gli aspetti sui quali lavorare: “La preparazione fisica è fondamentale e mi rendo conto di essere indietro rispetto alle altre giocatrici del circuito. Tecnicamente stiamo cercando dei progressi nel servizio e nel diritto. Non mi pongo obiettivi di classifica ma solo progressi costanti e nel complesso voglio vivere serenamente questo periodo”. I sacrifici non mancano: “Tutti i giorni parto da San Carlo Canavese, dove vivo, per raggiungere il circolo. Un’ora circa di macchina sempre che il traffico in tangenziale non sia congestionato. Ma non mi pesa anche perché al Momy ho trovato una seconda famiglia”. I punti di riferimento a Jessica non mancano: “Mi piace molto Camila Giorgi. A Roma l’ho vista di persona e mi ha impressionata. Così Aryna Sabalenka per la dedizione che mette in tutto ciò che fa”. Arrivata al tennis seguendo la passione dei genitori, inizialmente non le piaceva: “Amavo di più il calcio, poi piano piano ho cambiato idea anche perché per lo sport di racchetta ero portata. Non ripiango nulla di quanto fatto perché solo con la maturità ho acquisito lo spirito giusto per provare a diventare una giocatrice vera”.
di redazione