TUTTI APPLAUDONO LE IMPRESE DI LORENZO SONEGO
Sono unanimi e trasversali, il giorno dopo, i giudizi sulle prestazioni di Lorenzo Sonego che ha firmato in singolare e doppio la vittoria, fondamentale, sul Cile in Davis Cup a Bologna. E’ da sempre un cuore granata il 28enne torinese e anche il grande Renato Zaccarelli, numero 10 dell’ultimo scudetto datato 1976, si allinea ai consensi: “Aver giocato nelle giovanili del Toro gli ha certo trasmesso quel sacro fuoco che a volte può aiutare ad andare oltre. Credo che sia in ogni caso una caratteristica che hai dentro e possa essere di supporto proprio nei momenti più delicati. Lo conosco come uomo di sport, dedito al lavoro e agli allenamenti, capace di esaltarsi da grande combattente quando è ad un bivio. Mi piace pensarlo “uno di noi” e vederlo quando gli scatta qualcosa nella mente e riesce a stupire chi lo guarda. Quando dà il meglio il punto non è mai finito contro di lui”. Lorenzo ha fatto “impazzire” anche il cronista del canale ufficiale dell’ATP che lo ha definito straordinario, il combattente che riesce a vincere la battaglia trovando forze impensate nel profondo. Adriano Panatta, commentatore RAI in questa circostanza, ne ha seguito con calore quella che ha definito la sua “trance agonistica”. L’analisi del giorno dopo è arrivata anche dal suo coach, Gipo Arbino, tornato al Circolo della Stampa Sporting prima di ripartire per Bologna dove oggi Sonego sarà nuovamente in campo contro la Svezia: “Lorenzo dà il meglio di sé nelle difficoltà e ciò che ha fatto non era certo facile. E’ stato bravissimo e lucido quando ha annullato i quattro match point nel secondo set, con il servizio a disposizione. E’ in forma fisicamente e non ha risentito delle tante ore passate sul campo, prima in singolare e poi in doppio. Un uomo Davis a tutto tondo che anche in passato aveva dato segnali chiari in questo senso. Nella prima partita contro il canadese Galarneau è stato sorpreso dal livello tecnico espresso dal suo avversario, numero 200 del mondo. Contro Jarry ha fatto un capolavoro. Ha ricevuto anche i complimenti del suo coach, che conosco da molto tempo e al termine del presidente FITP Angelo Binaghi. Sono testimonianze di quanto grande sia stata la sua doppia impresa. La compattezza di squadra e il fatto di vestire i colori della nazionale hanno fatto il resto”.
DI ROBERTO BERTELLINO