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ALLA SCOPERTA DEI CAROTA BOYS

Un impiegato in un centro di ricerca e sviluppo, venditori di carni, un panettiere, un altro dipendente nella ditta di famiglia… Ma nella vita di tutti i giorni sono i Carota Boys. Sono conosciuti da tutto il mondo per la loro divisa…e in questi giorni sono l’onda arancione delle Nitto Atp Finals di Torino per tifare il loro beniamino Jannik Sinner, che nella serata di domani sfiderà il numero uno al mondo Novak Djokovic. Li abbiamo incontrati nella Lounge Lavazza, per una chiacchierata, in tenuta “sportiva” ma rigorosamente arancione.  

Perché Jannik?
Beh, la passione per questo giocatore è nata così, un po’ per il tennis, che tutti pratichiamo in maniera amatoriale… Poi lui è il numero uno in Italia e abbiamo iniziato a seguirlo dalla prima volta di Montecarlo e ci siamo innamorati sin quando faceva da sparring partner a Nadal sempre nel Principato e aggiungiamo…per il suo gioco, per il suo modo di fare, per il suo comportamento.  

Da amici come vi siete conosciuti?
Veniamo da Revello, un’oretta di macchina da Torino. Siamo cresciuti insieme dalle scuole elementari e questa passione per lo sport e poi per il tennis ci ha unito ancora di più e da quest’anno abbiamo iniziato, anche grazie a Lavazza, a girare il mondo e a seguire Jannik in questi grandi tornei.  

Siete arrivati a Torino, giocate in casa…
Beh qui è bellissimo perché ci sono i primi tennisti al mondo, i migliori. E poi la gente che viene a scambiare due parole con noi e vuole farsi una foto. Lo apprezziamo molto e ci fa molto piacere. Speriamo che negli anni Jannik possa continuare a portare in alto il nome dell’Italia.

Come avete vissuto la prima partita?
 Il calore di tutto il palazzetto è stato bellissimo e anche a fine partita tutto lo stadio ha iniziato a fare il coro per Jannik e penso che abbia sentito tutto l’affetto degli italiani. Dal lato tecnico ha giocato una partita impeccabile.

Avete incontrato Jannik?
L’abbiamo incontrato mercoledì scorso alla Nuvola Lavazza e abbiamo potuto fare due scambi a tennis con lui e poi il venerdì seguente alla Nike, dove era insieme a Carlos Alcaraz. Gli abbiamo regalato la nostra t-shirt e fatto il nostro in bocca al lupo! 

Programmi in vista?
Al momento no, vogliamo divertirci e allo stesso tempo proseguire con le nostre professioni. L’importante è supportare il nome di Sinner.  

di Andrea Mombello